La spia che mi amava” (1977) è uno dei film più belli e più amati dal pubblico di tutta la saga di 007, e quello probabilmente più lontano dalla vicenda narrata nel romanzo omonimo. Come mai? Da dove esce il Maggiore Anya Amasova? Chi è Karl Stromberg? Come accade quasi sempre, gli elementi del film definitivo nascono attraverso una lunghissima gestazione e numerose (in questo caso numerosissime) scritture e riscritture della trama. Riportiamole alla luce. 

1. Ian Fleming

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Il romanzo “La spia che mi amava” di Ian Fleming è stato pubblicato nel 1962, subito dopo “Thunderball” ma prima di “Al servizio segreto di sua maestà”, cioè incastonato in mezzo ai due primi capitoli della Trilogia della Spectre, e non è una storia su James Bond. La narrazione avviene totalmente in prima persona, con la donna canadese Vivienne Michel che racconta le delusioni d’amore dalla propria vita travagliata. Ella si trova a ricoprire la mansione di custode per un motel nello stato di New York. Una notte, nel corso di un tentativo di appiccare un fuoco al motel da parte di balordi, compare James Bond, che impedisce il gesto e salva la ragazza. 007 compare solo nel terzo e ultimo atto del romanzo, e Vivienne Michel lo ricorderà per sempre come “La spia che mi amò”. 

Il romanzo fu stroncato dalla critica, che riteneva la capacità autoriale di Ian Fleming inadatta a una vicenda tanto privata e sentimentale. Per questo motivo Fleming, nel vendere il pacchetto dei diritti cinematografici dei suoi scritti a Broccoli & Saltzman, impose la condizione categorica che, se mai vi fosse stato un adattamento di “The Spy Who Loved Me”, esso avrebbe potuto contenere tuttalpiù il titolo del romanzo, ma dovesse differirne totalmente nella trama. 

D’altra parte, a seguito del quasi flop “L’uomo dalla pistola d’oro” del 1975, Broccoli & Saltzman avevano necessità di recuperare con una pellicola memorabile, e per raggiungere l’obiettivo convennero che quel capitolo era l’opzione preferibile. Tuttavia, con un titolo e senza una trama, i primi abbozzi di trama furono casuali e quasi azzardati, e cucirli insieme sarebbe stata la vera fatica.

Dopo un viaggio in Russia, Cubby Broccoli lanciò l’idea di motivare l’intestazione affiancando 007 a una spia russa, intuizione che si sarebbe conservata nel corso degli aggiustamenti. Un altro azzardo in gran considerazione era di resuscitare Ernst Stavro Blofeld e la sua SPECTRE come villain della storia, ispirando tale carattere al Telly Savalas di “Al servizio segreto di sua maestà” (1969). Già all’inizio però l’intenzione era di camuffarlo sotto falso nome, o se non altro farne un personaggio molto simile ma non identico. Tuttavia, per l’evolversi delle cose, come vedremo, la variabile Blofeld naufragò al termine della pre-produzione. Originariamente gli ultimi momenti del film avrebbero lasciato un finale aperto da concludersi poi nelle prime scene di “For Your Eyes Only”, che avrebbe dovuto essere il sequel diretto de “The Spy Who Loved Me”. 

2. Cary Bates

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Lo sceneggiatore di “You Only Live TwiceRoald Dahl suggerì a Broccoli di chiedere una mano all’autore di fumetti Cary Bates, noto per i suoi lavori su “Superman” e “The Flash”. Cary Bates reinventò la trama del film ricalcando alcuni elementi del romanzo “Moonraker”, che sembrava per il momento inadattabile, senza toccare “La spia che mi amava”.

Nel suo script il villain è Hugo Drax, direttore della nuova SPECTRE, come richiesto dalla produzione. La sua base sotterranea è collocata al di sotto del lago di Loch Ness in Scozia, da cui Drax avrebbe sequestrato i sommergibili nucleari delle potenze internazionali. La spia russa accanto a 007, in questo soggetto, è Tatiana Romanova, già vista in “Dalla Russia con amore” (1963). Per un inspiegabile caso, inoltre, un aspetto comune a quasi tutti gli script presi in considerazione per “La spia che mi amava” era la presenza di gemelli: nella versione di Cary Bates sono gli henchman di Drax, la coppia Pluto & Plato, rispettivamente fumatore accanito e bevitore incallito. Broccoli non era particolarmente colpito di questo lavoro, perciò cercò altrove.

3. Ronald Hardy & Anthony Barwick

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Cubby Broccoli commissionò una bozza di sceneggiatura al romanziere Ronald Hardy, il quale scelse di mantenere alcuni elementi del proprio predecessore Bates: ancora henchman gemelli e sottomarini nucleari, però dotati di localizzatori di posizione. 

Affascinato dall’idea dei GPS ma poco dalla trama, Broccoli contattò lo sceneggiatore Anthony Barwick per proseguire lo script cominciato. Barwick riciclò i localizzatori per tracciare i sommergibili. Il nuovo villain è un certo Zodiak (o Zodiac), maniaco delle opere d’arte che ricatta l’Occidente per ottenerle, e in cambio non devasterà con i suoi siluri tutte le flotte navali del mondo. I suoi henchman sono una tripletta di gemelli albini: Tic, Toc e Toe. 

Poco dopo si fece avanti Gerry Anderson, autore insieme ad Anthony Barwick della serie “U.F.O.”: ebbe da ridire su alcune scelte di sceneggiatura, che riteneva plagio della propria produzione. Scoraggiato a intentare causa ai produttori di 007, Anderson fu comunque risarcito simbolicamente di 3000 sterline. Broccoli si rivolse ancora a questo punto a Derek Marlow, Stirling Silliphant e John Landis, senza avanzamenti degni di nota.

4. Anthony Burgess

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Anthony Burgess, autore del romanzo “Arancia meccanica”, era fan di Ian Fleming, nonché addetto alla prefazione delle sue opere in un’edizione per il Commonwealth, e anche lui fu coinvolto nella caccia al soggetto della pellicola del ‘77. Del suo incontro ravvicinato con Cubby Broccoli e Guy Hamilton a New York, Burgess ne parlò persino nella propria autobiografia, per poi raccontare brevemente ma con dovizia di particolari l’assurda trama che si era immaginato per “La spia che mi amava”. 

Il villain sarebbe stato un anziano storpio su una sedia a rotelle, sospinto da un da un dottore presbiteriano scozzese (?). Questa curiosa caratterizzazione era modellata su un personaggio di un romanzo di Burgess del ‘66 chiamato Theodorescu, e nella sua visione sarebbe stato interpretato da (udite udite) Orson Welles. Egli è a capo di una simil-SPECTRE denominata CHAOS, cioè Consortium for the Hastening of the Annihilation of Organized Society (Consorzio per l’Accelerazione dell’Annientamento della Società Organizzata), organizzazione criminale dedita al ricatto su vasta scala di presidenti, sovrani, capi di stato e figure religiose. 

Un villain minore sarebbe stata la figlia del mostruoso cattivo, innamorata di 008 dell’MI6 e in cerca di vendetta dopo essere stata lasciata, senza sapere che il suo amore è stato ucciso. Invece il titolo si riferirebbe a una cantante lirica australiana di cui James farebbe conoscenza nella seconda parte del film, e con la quale intratterrebbe una relazione.

La trama, come descritta da Burgess, sarebbe stata all’incirca quella che segue. 

Pre-title: 007 a Singapore devasta uno show musicale cinese e scaraventa un sicario dentro alla vasca di uno squalo, insaporendolo con della salsa di soia. I sicari sparano a James Bond e se ne vanno, credendolo morto; in realtà Bond era solo stordito e, appena ripresosi, va a cercare un chirurgo cinese per farsi rimuovere il proiettile dalla spalla: il chirurgo lo anestetizza tramite agopuntura. Istruito in merito, James riceve come souvenir due aghi per agopuntura, rappresentanti Yin e Yang.

Mentre si dirige all’aeroporto, James Bond assiste all’esplosione in volo di un jumbo-jet appena decollato. Veniamo a sapere che si tratta di un attentato ordito dalla CHAOS, che si sta riunendo su una petroliera in un’imprecisata località marittima e discute le proprie strategie. La suddetta superpetroliera è munita di un molo subacqueo per sommergibili. Il direttore della associazione criminale, cioè Orson-Welles-sulla-sedia-a-rotelle, ha commissionato l’esplosione del jet per punire il papa (!): sua santità infatti si era rifiutato di imbiancare personalmente il soffitto della Cappella Sistina, come la CHAOS gli aveva bruscamente imposto. Altre azioni pianificate dalla bizzarra multinazionale a delinquere sono l’umiliazione pubblica di regine e presidenti, che si devono presentare in condizioni oscene o assurde come prezzo per impedire la distruzione di scuole, ospedali e orfanotrofi.

La figlia del cattivo spara al proprio padre ferendolo soltanto, in preda alla rabbia per essere stata abbandonata dal suo amato agente 008. Lei non sa che in realtà 008 è stato ucciso dalla SMERSH (la quale, evidentemente, è collegata in qualche modo alla CHAOS). Il suo dolore è manifestato da un orrendo sfogo della pelle sul volto, che lei nasconde fra i capelli corvini. In una scena importante lei avrebbe dato fuoco a una pira di milioni di dollari per dimostrare il suo interesse per la vendetta e non per i soldi. 

Nel frattempo James Bond indaga su inspiegabili esplosioni ai danni di specifici obiettivi, esplosioni che sembrano detonate da persone innocenti. Ciò che hanno in comune gli esplosi è di essere stati operati tutti quanti in una clinica in Baviera per appendicite. Sembra che nelle loro cicatrici siano state innestate delle microcariche esplosive comandate a distanza. 007 si reca nella clinica bavarese e ci trova la figlia del cattivo, la quale, fingendosi un medico, inserisce le cariche esplosive nei tessuti in via di guarigione dei pazienti. Resasi conto del rischio, la ragazza tende un agguato a Bond e lo tortura, ma lui non ne viene danneggiato, anzi la seduce e la convince che 008 non l’ha tradita. Lei si fa irretire dal di lui fascino, in quanto si tratta del gemello di 008 (cioè in questo script 007 e 008 sono gemelli!!!); James e la ragazza fanno l’amore e miracolosamente a lei scompare lo sgradevole sfogo che portava in volto.

Lei si rassegna a confessare il piano di suo padre: far esplodere la Sydney Opera House durante un ricevimento che si terrà la sera seguente e al quale parteciperanno la Regina d’Inghilterra e molti leader del Commonwealth. La condizione per impedirlo è che tutti quanti loro e anche il Presidente degli Stati Uniti proclamino una diretta televisiva mondiale per ballare completamente nudi davanti a miliardi di persone (…).

Tempestivamente James si dirige a Sydney, dove fa conoscenza con una bellissima cantante lirica australiana della quale si innamora. Lei dovrà esibirsi come voce principale nella serata di gala, nel ruolo della Salomé di Strauss, e da poco è stata operata per appendicite nella clinica bavarese visitata precedentemente da Bond: è probabile che abbia una carica esplosiva inserita nella cicatrice. Con gli aghi da agopuntura ricevuti in dono a Singapore, 007 anestetizza la cantante e la opera d’urgenza per rimuovere la micro-bomba. Da lontano, assiste a questa scena la figlia del cattivo, che è innamorata di Bond e fraintende l’operazione chirurgica per un incontro amoroso. Nuovamente le torna lo sfogo, e infuriata tenta di uccidere Bond, che però riesce a scappare insieme alla cantante di cui è innamorato. Non solo l’Opera ma tutta Sydney viene inghiottita delle fiamme scaturite dall’esplosione incontrollata, e insieme periscono tutti i dignitari e capi di stato insieme al pubblico. 

La vicenda, per quanto narrato da Burgess, si conclude qua, probabilmente monca di epilogo. Lui stesso, che aveva tentato di ricostruire una trama aderente allo stile dei Bond-movie, si rendeva conto di averla resa improponibile per spese di budget, nudità ostentate, finale tragico e tecnologie inarrivabili, oltre che estremamente surreale: infatti Broccoli la ritenne una parodia irrealizzabile senza farsene nulla.

5. Richard Maibaum

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Il regista del film avrebbe dovuto essere Guy Hamilton, che aveva già collaborato con la saga in quattro occasioni (“Goldfinger” e il passaggio Connery-Moore), e lui riuscì a convincere lo sceneggiatore Richard Maibaum, già autore di alcuni film di 007, a fare ordine tra le proposte. Maibaum infatti ideò una storia che, per quanto inutilizzata, è quella che introduce la maggior parte dei fattori comuni al prodotto finale. 

Vengono iniziati da Maibaum i personaggi di Anya Amasova, spia russa alleata di Bond, e di Jaws, henchman di proporzioni gigantesche (ma niente dentiera d’acciaio) che dovrebbe perire in una fornace. Viene recuperata dal suo script di “Una cascata di diamanti” l’idea di una petroliera come base dei cattivi, siccome allora non l’aveva impiegato.

La grande idea di Maibaum è di introdurre una nuova SPECTRE, un gruppo di giovani idealisti che all’inizio del film irrompono nella base dell’organizzazione di Blofeld in un fiordo norvegese ed eliminano la vecchia guardia per instaurare un nuovo regime antigovernativo con un innovativo progetto mondiale. Essi sono un eterogeneo gruppo di dissidenti dell’Armata Rossa, della Milizia Rossa Giapponese, del gruppo terroristico del Black September, e dell’organizzazione tedesca filo-sovietica Bader-Meinhof Gang, e le loro intenzioni sono di utilizzare un sottomarino nucleare per spazzare via le riserve petrolifere mondiali, in modo da rifondare una nuova umanità con nuovi diritti e valori. 

Per quanto Broccoli fosse affascinato dalla fusione di ideali internazionali per la nuova SPECTRE, ritenne troppo politico il soggetto in questione, e prematuro da essere trattato nel 1977. Sarebbe stato inopportuno che 007 offrisse del denaro come riscatto agli anarchici, i quali, in nome dell’ideale, avrebbero rifiutato, attirando la simpatia del pubblico su di sé piuttosto che su James Bond.

Tuttavia Broccoli e Maibaum si trovavano insieme in location scouting a Budapest, che avrebbe ricreato Mosca, quando ricevettero la notizia che Guy Hamilton preferiva disdire l’impegno con 007 per dedicarsi al film su Superman. “Superman” poi in realtà sarà girato da Richard Donner, ma Hamilton non tornerà più nella saga di Bond; in compenso, lavorerà ancora con qualche attore bondiano: sarà regista di “Forza 10 da Navarone” con Robert Shaw, Harrison Ford, Barbara Bach e Richard Kiel, e poco dopo dirigerà un adattamento da Agatha Christie in cui farà il suo debutto Pierce Brosnan.

6. Christopher Wood

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Il nuovo regista è Lewis Gilbert, che allega il proprio scrittore Christopher Wood, il quale basandosi sulle idee di Maibaum firmerà la sceneggiatura finale, ma solo dopo a una versione intermedia. 

Eliminati i gruppi terroristici, il villain in carica torna a essere un classico megalomane, il magnate delle costruzioni navali Stavros, a capo della rifondata SPECTRE e largamente ispirato a Blofeld. In una nota alla sceneggiatura si sottolinea persino che Stavros è il fratello di Blofeld, in cerca di vendetta per la di lui avvenuta uccisione. Lo stesso trattamento era già stato pensato per “Una cascata di diamanti” con Diaman Goldfinger, gemello vendicativo di Auric (interpretato da Gert Frobe), che sarebbe stato il villain principale: l’ipotesi fu scartata allora in favore di una nuova generazione di Blofeld. La base di Stavros è nuovamente una petroliera, stavolta in Sardegna, colossale e capace di sequestrare sottomarini nucleari (circa come gli aggeggi spaziali di Blofeld in “You Only Live Twice”), rimasuglio anch’esso di “Una cascata di diamanti”. Il suo scagnozzo è Jaws, ormone cui Cubby Broccoli suggerisce di aggiungere una spaventosa mascella in acciaio: questo dettaglio si rifà alla descrizione di uno dei balordi del romanzo “La spia che mi amava“, Sol “Horror” Horowitz.

James Bond e Anya Amasova si sarebbero riuniti al Cairo per poi contrastare insieme la minaccia del ladro di missili sovietici e britannici. Le scene in Egitto sarebbero state più numerose ed esemplarmente grottesche rispetto al final cut: mancano le scene dell’incontro col direttore del museo egizio del Cairo e la lotta di 007 con alcuni sicari comunisti, che avrebbero spalancato dei sarcofagi e polverizzato delle mummie come diversivo.

Intanto fu contattato James Mason, Capitano Nemo in “20.000 leghe sotto i mari” (1954), per interpretare lo pseudo-Blofeld e magnate navale Stavros. A firmare il contratto per il ruolo è stato però il tedesco Curd Jürgens. Era agosto 1976 ed era tutto pronto per l’inizio delle riprese. 

Ma… Kevin McClory, venendo a sapere del progetto, protestò per l’utilizzo della SPECTRE in un film per cui non fosse stato interpellato; era ancora aperto un contenzioso giuridico sui diritti di sfruttamento del romanzo “Thunderball”, in cui Fleming aveva introdotto Blofeld e affiliati. Per questo motivo Christopher Wood sostituì il personaggio di Stavros pseudo-Blofeld con Sigmund Stromberg, biologo marino che con la sua milizia personale sarà il villain titolare del film “La spia che mi amava”. Possiede il primato di primo cattivo completamente inventato in un film di 007. Per qualche imprecisata ragione il nome del villain nella pellicola sarà poi mutato in Karl.

7. Nobody Does It Better

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Le scelte eliminate dallo script sono per alcuni versi interessanti e per altri aspetti disastrose. Quasi tutto è stato riciclato, da Squalo alla gigantesca nave da tracciamento, con smacco di “Moonraker” che è rimasto impoverito del suo potenziale e riadattato ex novo secondo la febbre spaziale esplosa dal 1977 in poi. 

Una forte assenza tra i dragaggi di trama è quel variegato gruppo terroristico apolide, che avrebbe significato una svolta interessante in termini politici a cui la saga non era pronta allora (e forse neanche adesso) e che i Broccoli rifiutarono e rifiutano per una precisa strategia aziendale. 

Curioso notare che l’ossessione sui gemelli presente in ogni versione dello script non sia stata accolta nella sceneggiatura definitiva, infatti gli unici gemelli della serie di 007 compaiono come henchman di “Octopussy”.

Blofeld è stato eliminato burrascosamente dagli orizzonti di 007 finché McClory ha vissuto (il ché spiega quell’apparentemente casuale inizio di “Solo per i tuoi occhi”), e poi è stato reinserito solamente nel 2015 per “Spectre”, in termini invece piuttosto suggestivi. 

For Your Eyes Only”, ricordiamo, è citato al termine di “The Spy Who Loved Me” come prossimo film. Inizialmente la sequenza pre-title di “Solo per i tuoi occhi” avrebbe dovuto rappresentare un epilogo alla parabola di Blofeld, immediatamente consecutiva alla sua comparsa in “La spia che mi amava” che doveva precederlo. L’unico residuo è un Blofeld sulla sedia a rotelle, ricalcando il villain ideato da Anthony Burgess, le cui ragioni d’essere sono andate perdute, ma riconducibili alle scartoffie inutilizzate di “La spia che mi amava”.

Inoltre sembra proprio che l’intuizione di collegare familiarmente Bond a Blofeld in “Spectre” (2015) non sia scaturita dal nulla, ma dal maturare di alcune delle idee proposte nel 1976. Da un lato un villain in condizioni fisiche debilitate ha una figlia innamorata di 007, come Mr. White; dall’altro sia Blofeld sia Bond hanno un fratello che deve essere vendicato: da lì dev’essere partito il procedimento logico che ha portato Purvis & Wade a congiungere i due rivali. In ogni caso possiamo ipotizzare con un buon grado di certezza che certi passaggi di sceneggiatura fra i più criticati del James Bond recente risalgano a idee autorevoli provenienti dal passato, e riceviamo conferma che le trame scartate in una pre-produzione non siano mai del tutto accantonate, ma solo stagionate e ridimensionate. 

Con una rapida digressione, ricordiamo che le saghe familiari sono state esaltate al cinema da “Star Wars”, in particolare a partire da “L’impero colpisce ancora” del 1980. Prima di allora non vi era granché interesse a inserire padri e figli, fratelli e sorelle, interesse che infatti mancò anche ai realizzatori di “Una cascata di diamanti” nel 1971 e di “La spia che mi amava” nel 1977. Al contrario, nel 2015, alla vigilia dell’avvio della terza trilogia di “Star Wars”, assieme agli universi espansi di “Avengers” e alle saghe dinastiche di “Il trono di spade”, l’attenzione alle trame familiari è tornato in auge, e ne sono frutto le scelte di “Spectre”, nel 2015, e di “No Time To Die”, 2021. 

Il 13 luglio 1977 è uscito al cinema “The Spy Who Loved Me”, uno dei film di maggior successo e più amati della saga di 007. Sceneggiatori accreditati: Richard Maibaum e Christopher Wood. Nobody Does It Better. 

Vi piacciono le ipotesi di film irrealizzati? Ne abbiamo dedicato diversi articoli, che vi invitiamo a leggere:

Oppure, per saperne di più sulle beghe della SPECTRE con McClory, conviene recuperare: Agente 007 – Operazione SPECTRE

Se invece siete fan di La Spia Che Mi Amava, non potete perdervi questi articoli:

– Edoardo & Enrico Borghesio – 


Fonti:

Bond Fan Events

MI6 HQ

Spy Movie Navigator

Immagini realizzate da Edoardo Borghesio