Skyfall” avrebbe potuto essere molto diverso. Quando nel 2010 iniziò la preproduzione della terza avventura di Daniel Craig come James Bond, accanto alla regia del premio Oscar Sam Mendes fu scritturato per la sceneggiatura Peter Morgan, già candidato per “The Queen” (2006) “Frost/Nixon” (2008). Peter Morgan, oggi, è ancora più noto per essere il creatore della fortunata serie “The Crown” sulla regina Elisabetta. Il suo amore per la storia e per le saghe dinastiche influì nella stesura dello script iniziale per Bond 23, intitolato “Once Upon A Spy” (in italiano “C’era una volta una spia”).

La storia sarebbe iniziata con la giovane M, (interpretata forse da Carey Mulligan) a Berlino durante la Guerra Fredda. Da agente, M avrebbe avuto una relazione con un operativo russo del KGB. Trent’anni più tardi, alla morte della spia russa, il figlio di M le avrebbe inviato delle lettere minatorie per intimorirla disseppellendo il suo passato. M avrebbe inviato James Bond a dare la caccia all’oligarca corrotto che la minaccia, evidentemente non riconoscendolo in suo figlio. Nel climax finale, 007 avrebbe subito un lavaggio del cervello e personalmente ucciso M. 

Notiamo un’assonanza tra la seconda metà del film e il romanzo flemingiano “L’uomo dalla pistola d’oro“, pubblicato postumo nel 1965, nel quale Bond viene sottoposto a un lavaggio del cervello e tenta di uccidere il suo superiore. Tuttavia, sappiamo che la versione definitiva di “Skyfall” ha invece tenuto un contesto molto differente, poiché la sceneggiatura di Morgan è stata rigettata dal regista Sam Mendes e dai produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson. 

Spiega Robert Wade (che insieme a Neal Purvis ha firmato lo script finale) “Neal [Purvis] ed io ci siamo immersi decisamente in [Ian] Fleming, credo che Peter [Morgan] fosse interessato di più a Le Carré. Diciamo che non funzionava: abbiamo trovato la sua storia davvero difficile per essere trasposta in maniera credibile e soddisfacente. Era molto dark, l’unica cosa rimasta è che il passato di M la perseguita e lei alla fine muore.

La versione intermedia tra “Once Upon A Spy” di Peter Morgan e “Skyfall” era “Nothing is Forever”, di Purvis & Wade, nel quale il figlio malvagio di M si era trasformato nell’agente tradito Raoul Sousa, che si riferisce a M chiamandola subdolamente “mammina” e che avrebbe fatto esplodere una bomba nella metropolitana di Barcellona conducendo poi M in una casa sicura per ucciderla. Al suo posto sarebbe subentrato l’ex agente Mallender. 

Come sappiamo, “Skyfall” ha poi virato nel passato di James Bond anziché in quello di M, nonostante provenissero minacce dal di lei passato. Un agente tradito e corrotto, Raoul Silva , fa esplodere la metropolitana di Londra e infine lei resta uccisa nella proprietà di Bond, Skyfall, anziché nella casa sicura dell’altro agente. Gareth Mallory la sostituisce. È rimasto lo scheletro.

Skyfall” è tuttora il film che ha guadagnato i maggiori incassi nella storia del franchise di 007, 1 miliardo e 108 milioni di dollari, e il primo a scavare intimamente nel profilo biografico di James Bond. 

Peter-Morgan-The-Crown
Lo sceneggiatore Peter Morgan con i protagonisti di “The Crown“, di cui è il creatore

Volete saperne di più sui film irrealizzati di 007? Abbiamo già dedicato un articolo a Bond 17: il terzo Dalton mai realizzato, e uno a Moonraker: il film perduto del 1956. A breve vi parleremo di The Death Collector: il proto-Spectre e di Eiettati: tutti i film perduti di 007.

– Edoardo & Enrico Borghesio –

Crediti immagini:

Copertina: The Times

Fondo pagina: The Red Head Diearies