IL TRATTAMENTO DI ORSON WELLES

Nel 2004 lo storico del cinema Simon Bermuda ha dichiarato di aver trovato una copia di un film non completo del 1956 che era un adattamento fedele del romanzo “Moonraker” di Ian Fleming. Il titolo del film era “Hell Is Here” (“L’inferno è qui”), corrispondente a uno dei titoli provvisori dello scritto in fase di stesura. Si tratta di circa 40 minuti di girato, in bianco e nero, scritto e diretto da Orson Welles: mancava soltanto il montaggio finale. Il cast era costituito da Dirk Bogarde come 007, Orson Welles Sir Hugo Drax, Peter Lorre l’henchman Willy Krebs e Brenda Bright nei panni di Gala Brand. Peter Lorre era stato Le Chiffre in “Casino Royale” della serie “Climax!”, Orson Welles è Le Chiffre in “Casino Royale” del 1967. Nel cast avrebbe avuto un ruolo anche Patrick McGoohan, che negli anni ‘60 qualcuno indicherà come papabile James Bond. Probabilmente si sarebbe trattato di un altro film televisivo. 

La pellicola è stata ritrovata in una proprietà della Rank Organization, società di produzione fondata da Dayton Mace. È proprio la morte del produttore, insieme alla presenza di una scena a seno nudo del personaggio di Gala Brand, ad aver impedito che il prodotto fosse completato e distribuito. Di conseguenza il proto-film cadde nell’oblio e se ne persero le tracce. Finché a marzo 2004 Bermuda ne entrò in possesso. Il primo aprile 2004 il sito dedicato a 007 Dr. Shatterhand’s Botanical Garden riportò la notizia e ne diede ampia risonanza. 

Solo a quel punto si capì che si trattava di uno scherzo, di un’invenzione di Simon Bermuda che si era divertito a mettere insieme tanti dettagli per rendere plausibile un fatto improbabile. Se ci fosse stata una verità nella storia sarebbe che Ian Fleming aveva avuto sin da subito interesse ad adattare i suoi romanzi, e si avvicinò effettivamente a un produttore della Rank Organization nel 1956 per un eventuale rifacimento in pellicola di “Moonraker“, ma senza alcun risultato e perciò in maniera distante dalle circostanze descritte da Simon Bermuda.


IL TRATTAMENTO DI IAN FLEMING

Nel 1956, dopo aver pubblicato il suo terzo romanzo “Moonraker“, Ian Fleming in persona ne cura un adattamento per il cinema. Fin dal debutto di James Bond in “Casino Royale“, infatti, l’autore sognava di portarlo sul grande schermo, molto prima che Broccoli & Saltzman se ne interessassero. Questo script di circa 50 pagine, venduto a un collezionista nel 2015, presentava toni e atmosfere molto diverse da quelle che sarebbero state veramente trasposte nei film di EON Productions.

La messinscena di Fleming è cruda e realistica, interamente terrestre e senza alcun incursione spaziale, e, anzi, il clima è quello di una imminente guerra nucleare. La segretaria Miss Moneypenny non fa parte della storia, e il superiore, che non si chiama M, è dipinto come un noioso impiegato statale; James Bond stesso è un assassino a sangue freddo cupo e serio. Il villain è il megalomane malvagio Hugo Drax che intende far crollare l’impero britannico; c’è anche un personaggio inedito rispetto sia al libro sia al film: il baro Cockney Tosh, che insieme a Bond cerca di deporre il cattivo e scongiurare la minaccia. Chiaramente l’aspetto generale della sceneggiatura è assai diverso dal “Moonraker” con Roger Moore e in generale da tutti i film prodotti tra gli anni 60 e 70, che rispetto alla lineare drammaticità hanno esaltato gli elementi più spettacolari e pop dei romanzi.

In ogni caso l’esperto di letteratura flemingiana Jon Gilbert insiste sull’importanza di questo script autorevole, unico tentativo di scrittura per il cinema provato dall’inventore di James Bond, proprio per la sua unicità assoluta e per i primi germogli di un genere cinematografico alla 007 che sarebbe ancora dovuto nascere.

Eppure non ne intravide il potenziale la Rana Organization, principale casa di produzione cinematografica britannica negli anni 50: il dattiloscritto, ancora imbustato, rimase dimenticato per decenni nei magazzini degli uffici amministrativi della società. Solo nel 1962, due anni prima della morte dell’autore, un’altra coppia di produttori cinematografici, Albert R. Broccoli & Harry Saltzman, avrebbe esaudito il desiderio di Ian Fleming, trasformando James Bond nell’eroe cinematografico che a distanza di oltre mezzo secolo tutti ancora conosciamo e celebriamo.

– Edoardo & Enrico Borghesio –

Fonti: Commander Bond & The Guardian

Immagini realizzate da Edoardo & Enrico Borghesio con materiale tratto da IMDb.

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